Novità affitti turistici: in arrivo anche in Italia la stretta sugli affitti brevi

A seguito della stretta della sugli affitti brevi intrapresa da New York, è stato riaperto dall’ufficio legislativo del ministero del turismo il disegno di legge concernente gli affitti brevi in località turistiche. 

La bozza già esistente aveva originariamente l’obiettivo di evitare un turismo eccessivo e sproporzionato, in modo anche da salvaguardare la residenzialità dei centri storici ed impedirne lo spopolamento. La nuova bozza, al contrario, è incentrata sul disciplinare i proprietari in modo da evitare abusi nel settore e presenta, dunque, nuove regole. 

Innanzitutto, secondo il disegno di legge, il soggiorno non potrà più essere inferiore a due notti in tutte le zone territoriali omogenee aventi carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale, comprese le aree circostanti.

L’intento è, dunque, di limitare la proliferazione degli appartamenti destinati ad affitti turistici brevi.     Per questo motivo sono state, inoltre, eliminate le deroghe concesse agli affittuari appartenenti ad un nucleo familiare numeroso e ridotti da 4 a 2 il limite di appartamenti appartenenti allo stesso proprietario in locazione breve che possono essere tassati con cedolare secca. 

Le sanzioni in caso di attività non congrue potrebbero variare da un minimo di 500 euro and un massimo di 5000 euro per chiunque affitterà una casa per una sola notte; in aggiunta, è obbligatoria la rimozione immediata dell’annuncio da ogni piattaforma. Rimane tuttavia un dubbio a riguardo, in quanto non è chiaro se il soggetto sottoposto alla sanzione sarà l’host, il gestore o la piattaforma. 

Le autorità che si occuperanno della raccolta di informazioni saranno il Ministero del Turismo, attraverso una banca dati operativa sin dal 2019, le regioni, che concederanno il Codice Identificativo Nazionale, ed i comuni, i quali controlleranno l’applicazione su tutte le piattaforme e su tutti i canali di promozione, incluso il portone dell’immobile.